«La parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione è avvenuta all’interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo».
OGGI, nel CodiceCivile, le parole: figli legittimi e figli naturali sono sostituite, ovunque ricorranno, dalla seguente:“FIGLI“.
L’ovvietà è diventata legge: i figli di genitori non sposati hanno gli stessi dei figli di coppie sposate. E non è solo una bellissima notizia: è una svolta epocale! Alcune di voi si chiederanno: ma perché, fino a ieri non erano tutti uguali? No. Fino a ieri esistevano figli legittimi e figli naturali. E la differenza non stava solo nella definizione. Vedendo le modifiche fatte oggi, capiremo il non troppo sottile pregiudizio in vigore prima.
Le parole sono importanti.
Si lo so, sono un pò acida e pignola, ma che ci posso fare, mi viene proprio da tirare schiaffoni come Nanni Moretti in Palombella Rossa all’urlo di: “Le parole sono importanti! Chi parla male pensa male!”. O meglio, in questo caso, chi scrive male pensa male.
Quindi, fino a ieri, il Codice Civile considerava 2 categorie di figli: i figli legittimi, nati nel matrimonio. I figli illegittimi, nati fuori dal matrimonio. Poi nel 1975 hanno smussato gli angoli e i secondi li hanno chiamati figli naturali, come per dire: “è nato e ne prendiamo atto, ma rimane comunque diverso dagli altri”. Ora, vabbè che c’abbiamo il Vaticano a Roma, però nel 2012 era pure ora di eliminarla questa distinzione.
Riconoscimento.
Oggi il figlio nato fuori del matrimonio può essere riconosciuto dalla madre e dal padre “anche se già uniti in matrimonio con altra persona all’epoca del concepimento” e il riconoscimento “può avvenire tanto congiuntamente quanto separatamente“.
Vincolo di parentela e diritti ereditari.
I figli di coppie non sposate non avevano zii. Che vuol dire? Che fino a ieri ai figli naturali era riconosciuto solo il legame di parentela con i genitori, e non con i parenti dei genitori. Questo ha comportato conseguenze sia in termini di affidamento che in termini ereditari: il figlio naturale ereditava solo dal padre e dai nonni (in luogo del padre, se questo fosse morto). Nessuna quota ereditaria gli veniva riconosciuta sui beni degli zii, anche se questi erano senza figli e non esistevano parenti più vicini. Quota invece riconosciuta al figlio legittimo, a cui era invece riconosciuto ogni vincolo di parentela con tutti i congiunti dei genitori.
Oggi invece il riconoscimento non si limita a produrre effetti per il genitore che l’ha effettuato, ma estende la propria efficacia anche sui parenti del genitore stesso. Ai figli nati fuori dal matrimonio è riconosciuto il vincolo di parentela anche con le famiglie dei genitori (nonni, zii, cugini).
Figli contesi.
In caso di controversie tra i genitori, dei procedimenti di affidamento e mantenimento dei figli si occuperà, d’ora in avanti, il Tribunale ordinario.
Cade così la distinzione che voleva le procedure giudiziarie relative all’affidamento dei figli minori nati fuori dal matrimonio, di competenza del Tribunale dei minori.
Insomma, ci siamo arrivati tardi… ma qualcosa è stato fatto.
Sono sparite quelle piccole discriminazioni senza senso tra figli legittimi e figli naturali, in una società in cui le famiglie di fatto sono sempre di più.
Ora sta al Governo, che entro 12 mesi dovrà esercitare la delega per la revisione di tutte le disposizioni in materia di filiazione, in attuazione dei principi di unificazione dello stato giuridico.
Fatta questa, forse prima o poi riusciranno a fare qualcosa anche per le coppie di fatto… oppure se dovremo aspettare un altro paio di secoli!
Detto questo, la cosa mi ha emozionato parecchio.
E voi come la vivete?
Cin Cin!
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